Guida all’acquisto

Manutenzione Pavimenti

LA PROTEZIONE E LA MANUTENZIONE DI GRES PORCELLANATO, CERAMICA, PIETRE NATURALI, COTTO

Bastano pochi e semplici procedure per garantire ai vostri pavimenti tutta la protezione di cui hanno bisogno: e mantenerli così, belli come il primo giorno!! CERAMICHE ARTISTICHE BERTOLANI, in collaborazione con FILA, azienda leader con oltre 65 anni di esperienza nel settore, vi propone un sistema di trattamento basato su prodotti di elevata qualità da sempre tra i preferiti dai professionisti del trattamento, che possono essere facilmente utilizzati anche dai consumatori privati.   A differenza dei normali prodotti commerciali, i prodotti professionali FILA  sono maggiormente concentrati e per questo più efficaci e più economici perché ne basta una piccola quantità per pulire grandi superfici. Leggendo queste istruzioni sarete in grado di scegliere i prodotti che fanno il caso vostro e di eseguire correttamente gran parte degli interventi di protezione necessari su ogni tipo di pavimento o rivestimento. Le fasi in cui si suddivide l’operazione di trattamento di un pavimento sono:

  • LAVAGGIO POST POSA

  • PROTEZIONE

  • MANUTENZIONE

PRIMA DI TUTTO IL LAVAGGIO DOPO POSA

Il lavaggio dopo posa è l’operazione più importante da eseguire per assicurarsi una superficie facile da proteggere e da mantenere. Al termine del lavoro del vostro posatore, sulla superficie del pavimento rimangono sostanze non trattabili con normali detergenti quali residui di cemento, colle e sporco di cantiere: tali sostanze si fissano al suolo, alterando non solo il colore ma anche le caratteristiche tecniche del materiale posato. Una corretta pulizia dopo posa assicura:

  • LUNGA VITA AL PAVIMENTO

  • FACILE MANUTENZIONE

  • DIMINUZIONE DELLA SPORCABILITA'

Il prodotto giusto per la pulizia post-posa e la prima manutenzione: aggiungendo DETERDEK all’acqua secondo le indicazioni riportate sulla confezione potrete rimuovere le incrostazioni del dopo posa e lo sporco del cantiere ma anche eliminare il calcare da pavimenti e rivestimenti di bagni e docce e ritrovare i colori originali del vostro pavimento.

PROTEGGIAMO LE SUPERFICI ASSORBENTI

Materiali porosi quali i levigati, i marmi, le pietre naturali e ricostruite ma anche le fughe fra una piastrella e l’altra, in tutti gli ambienti e particolarmente in cucina e bagno, sono per loro natura esposti al rischio di assorbire sporco e umidità che creano delle antiestetiche macchie che risultano praticamente impossibili da rimuovere. Per questo motivo è necessario proteggerle utilizzando dei prodotti che vadano a saturare i pori e quindi ad impedire l’aggressione dello sporco: facendo alcune semplici operazioni e utilizzando i prodotti FILA , otterremo molti vantaggi fra i quali

  • IMPEDIRE L'ASSORBIMENTO DELLE MACCHIE DI NATURA ACQUOSA E OLEOSA

  • RENDERE PIU' SEMPLICE LA MANUTENZIONE

  • ALLUNGARE LA VITA AI MATERIALI

La Protezione delle Fughe Il rischio maggiore per le fughe è dato dal fatto che assorbono unto e umidità (acqua): il prodotto da utilizzare è il FUGA PROOF, che mantiene la fuga come nuova per anni senza colorarla ed è di semplicissimo utilizzo La Protezione dei Levigati e Marmi I levigati e i marmi sono materiali la cui superficie presenta micropori e quindi facilmente macchiabili sia da sostanze oleose che da acqua. Per proteggere tali superfici vi proponiamo  FILA MP/90, che non altera la colorazione naturale delle superfici, non crea alcun film, proteggendo il materiale e semplificandone la pulizia. Segui le indicazioni sulla confezione per un risultato ideale. La Protezione della Pietra Ricostruita A seconda che sia utilizzata per rivestimenti interni od esterni la pietra ricostruita è soggetta a deterioramento (sfarinamento), sporcamento e all’aggressione di muschi e muffe. Nel caso di utilizzo in ESTERNO, il prodotto ideale è FILA HYDROREP, che rende idrorepellenti pareti e rivestimenti, impartendo una protezione traspirante, duratura e ripristinabile. La sua composizione consente di ostacolare la formazione di muschi e muffe e di difendere la superficie dall’azione di degrado degli agenti atmosferici. Nel caso di utilizzo in INTERNO,  trovi FILAMATT, cera ad effetto opaco che oltre a donare un effetto naturale consente di evitare lo sgradevole effetto di “sfarinamento” tipico della pietra. La Protezione dei Mosaici in Marmo Il marmo è un materiale altamente permeabile ed il suo frequente utilizzo in esterni ne consiglia il trattamento con un prodotto idrorepellente e oleorepellente: il consiglio  è di utilizzare in questo caso FILAWET. Oltre a impermeabilizzare per lungo tempo la superficie, questo prodotto impartisce un originale effetto bagnato graduabile a seconda del numero di mani applicate e non ingiallisce in alcuna condizione ambientale e/o di invecchiamento.

GRANDE NOVITA' PER LE TERRAZZE!

Lesioni e fessure sulla pavimentazione delle terrazze generano problemi noti appena l'acqua vi penetra: muffe, efflorescenze e, in caso di gelo, gravi danni alla struttura. Il prodotto giusto per proteggere e consolidare le superfici delle terrazze: FILA SALVATERRAZZA. SALVATERRAZZA è un protettivo impermeabilizzante che consolida la pavimentazione delle terrazze in cotto, gres porcellanato, pietra naturale, klinker e cemento, prevenendo il problema delle infiltrazioni. Penetrando in fessure e lesioni superficiali (con spessore fino a 1 mm) le rende idrorepellenti impedendo in questo modo la formazione di muffe e efflorescenze e bloccando l'avanzamento della crepa. La sua composizione chimica è studiata affinchè non crei alcun film superficiale e lasci traspirare il materiale rispettandone il colore e l'aspetto originale. Un esempio di impermeabilizzazione delle Terrazze Pratico e veloce da usare: SALVATERRAZZA è IL TRATTAMENTO DEFINITIVO e DURATURO già pronto all'uso, bastano una o due semplici applicazioni e dopo 24 ore la vostra terrazza sarà nuovamente calpestabile senza alcun disagio o sporco da rimuovere. 

LA MANUTENZIONE: ORDINARIA e STRAORDINARIA

La manutenzione ordinaria non è altro che la normale pulizia della casa. Serve a togliere lo sporco, cancellare i segni delle impronte, rinforzare lo strato protettivo. Un’operazione semplice che nella maggior parte dei casi si risolve in poco tempo e per la quale non necessitate di altro prodotto se non FILA CLEANER, che pulisce a fondo e ad elevate diluizioni non necessita neanche di risciaquo perché non lascia residuo. Solo in alcuni casi particolari è necessaria una manutenzione straordinaria, per esempio:

  • Se il trattamento è molto vecchio, danneggiato o inefficace

  • Se la superficie ha perso l’originale bellezza a causa di una manutenzione sbagliata

  • In caso di macchie che i normali manutentori non riescono a rimuovere

Per tutte queste problematiche la soluzione ideale è FILA PS/87, sgrassatore da utilizzare diluito per pavimenti molto sporchi o concentrato per macchie impossibili pulendo senza aggredire le superfici. Vi ricordiamo che per la scelta e l’utilizzo di tutti i prodotti FILA potete rivolgervi ai nostri addetti alla vendita che sapranno rispondere a tutte i vostri dubbi e consigliarvi il prodotto giusto.    

ALCUNI PICCOLI TRUCCHI PER UNA PULIZIA MIGLIORI DEI VOSTRI PAVIMENTI E RIVESTIMENTI IN CERAMICA O PIETRA

  1. UN BUON LAVAGGIO DI BASE DOPO LA POSA: Un accurato lavaggio iniziale permette ai pavimenti di restare belli e protetti a lungo. Fila ha messo a punto una linea di prodotti specifici che rimuovono vernici, malta, residui di stucco, sporco da cantiere, ecc.: usate sempre FILA DETERDEK per ottenere un risultato perfetto!

  2. PROTEGGETE I MATERIALI PIÙ DELICATI: Tutti i materiali porosi per natura (levigati, marmi, pietre naturali e ricostruite e le fughe fra una piastrella e l’altra) sono più vulnerabili all’aggressione di umidità e sporco (unto, polvere..) che ne possono macchiare la superficie. Per evitare che ciò accada bisogna prevenire tale rischio proteggendoli con prodotti specifici: la gamma FILA  vi offre la risposta giusta per proteggere i vostri pavimenti.

  3. NESSUN PRODOTTO AGGRESSIVO: Prodotti quali acido muriatico e ammoniaca alterano le superfici smaltate e non dei pavimenti , i trattamenti e le cere di finitura compromettendone la naturale bellezza. Non usateli mai, neppure in caso di macchie resistenti, anche per la loro alta tossicità. Usate un detergente specifico per ceramica quale il FILA CLEANER per i normali lavaggi e uno più forte per la pulizia profonda di macchie resistenti come il DETERDEK

  4. L’ACQUA: TIEPIDA È MEGLIO Con i prodotti Fila la pulizia è migliore. Ma con l’aggiunta di un po’ d’acqua tiepida diventa imbattibile: quando diluisci i detergenti, infatti, l’efficienza aumenta. Tienilo a mente e il risultato sarà eccezionale.

  5. NIENTE VAPORE, GRAZIE Vi sconsigliamo l’uso delle macchine a cento gradi su tutti i pavimenti in legno e sui pavimenti trattati a cera. I prodotti Fila permettono di pulire in modo altrettanto veloce, ma molto più soddisfacente.

  6. LA CERA: UNA BUONA ABITUDINE Se gradite l’effetto estetico che dona ai pavimenti l’utilizzo di cere (diluite o pure), potete tranquillamente continuare a farlo anche se utilizzate i prodotti FILA: anzi, utilizzando questi prodotti lo strato ceroso dura più a lungo e perciò è sufficiente passare la cera una o due volte all’anno.

  7. LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA: SOLO IN CASI PARTICOLARI. Se il trattamento del vostro pavimento è molto vecchio, danneggiato o inefficace, oppure se la superficie ha perso la sua bellezza originale a causa di una manutenzione sbagliata, dovete rimuovere i vecchi trattamenti o i vecchi strati di cera per poi ripristinarli. L’intervento è drastico, ma non difficile: da noi trovate tutti prodotti Fila necessari per farlo con la massima sicurezza come FILA PS/87, perfetto per rimuovere le macchie impossibili.  

Cos'è il Laminato

Il laminato è una tipologia di materiale per pavimentazione che si avvicina per estetica al parquet avendo alcune caratteristiche che lo rendono addirittura preferibile al legno:

  • maggiore resistenza all’usura;

  • migliore durata nel tempo;

  • nessuna variazione di colore per esposizione alla luce solare

  • estrema facilità di posa

  • ridotta necessità di manutenzione

ma soprattutto

  • eccezionale rapporto qualità/prezzo

Struttura del Pavimento in Laminato

Un pavimento laminato è  ottenuto attraverso un procedimento che sottopone a forte pressione i pannelli di vari materiali, impregnati di resine termoindurenti e detta pressofusione. Al centro vi è un pannello in fibra di legno detto HDF -High Density Fibreboard- (3), al di sopra di esso vi sono un film protettivo molto resistente (1), un foglio decorativo con il disegno che richiama il legno (2) e al di sotto una controbilanciatura che aiuta la stabilità del pannello. (4/5)   Scegliere il Laminato      Al momento di scegliere il vostro pavimento in laminato oltre all’aspetto estetico dovrete considerare le caratteristiche qualitative del prodotto relativamente a:

  • lo spessore del laminato;

  • la destinazione d’uso e quindi il tipo di usura cui il pavimento sarà soggetto.

Il pavimento in laminato esiste in vari spessori e ovviamente al crescere dello spessore cresce il prezzo del prodotto: generalmente materiali con spessori minimi (fino a 6 mm) sono i più economici, mentre i tipi  di laminato più diffusi hanno uno spessore di 7/8 mm. I prodotti con spessore a partire da 10 mm sono quelli di alta gamma con costi che possono avvicinarsi ai parquet in legno più economici. Per quanto riguarda la resistenza all’usura del laminato, essa è stata codificata in due classificazioni che differiscono fra loro per il metodo di misurazione utilizzata ma che sono entrambe riconosciute commercialmente: ovviamente un prodotto maggiormente resistente è più costoso.

  • Classificazione secondo la normativa EN 13329/00 APP. E  (resistenza al graffio e al calpestio): 

    • CLASSE AC2: Bassa resistenza al calpestio

    • CLASSE AC3: Media resistenza al calpestio

    • CLASSE AC4: Buona resistenza al calpestio

    • CLASSE AC5: Ottima resistenza al calpestio

  • Un'altra tipologia di classificazione definisce i prodotti a seconda della destinazione d’uso (residenziale e/o industriale) e dell’intensità d’uso cui sarà sottoposto (moderata, normale, pesante).

Dall’incrocio di questi due elementi nascono le seguenti categorie: USO RESIDENZIALE:

  • CARICHI MODERATI: camere da letto;

  • CARICHI MEDI: salotti, sale da pranzo;

  • CARICHI PESANTI: cucine, corridoi, uffici in casa.

USO COMMERCIALE:

  • CARICHI MODERATI: camere d'albergo, piccoli uffici;

  • CARICHI MEDI: uffici, sale d'attesa;

  • CARICHI PESANTI: grandi uffici, negozi.

Sebbene non vi sia una esatta corrispondenza fra le due classificazioni, è uso comune considerare:

  • AC2 simile a 23

  • AC3 simile a 23/31

  • AC4 simile a 23/32

  • AC5 simile a 23/33

Posa Laminato

La posa dei pavimenti in laminato è molto semplice da effettuare e la si può fare anche su pavimenti preesistenti. Dopo la fine del lavoro la superficie è subito pronta all'uso. Se si ha una buona manualità, è possibile anche procedere da soli seguendo le raccomandazioni fornite dal produttore per la finitura scelta. La posa flottante per il rivestimento in laminato   La posa del rivestimento in laminato avviene con la cosiddetta tecnica flottante, cioè incastrando i singoli listelli fra loro con una combinazione maschio-femmina: questo tipo di posa consente di poter fissare il laminato anche su pavimento preesistente, senza dover smantellare prima il vecchio rivestimento. Prima di posare il laminato si stende sul pavimento uno strato isolante, in generale un materassino di polietilene o altro materiale analogo, allo scopo di insonorizzare il pavimento e di attenuare eventuali irregolarità del fondo originale. Durante la posa bisogna ricordare di lasciare tra il pavimento in laminato e il muro un gioco di circa un centimetro in quanto il laminato è soggetto a dilatazione in caso di variazioni di temperatura ed umidità . Questo spazio verrà poi nascosto con la posa del battiscopa. Il laminato è di solito compatibile con il riscaldamento a pavimento. Se un elemento del rivestimento si danneggia, può essere facilmente sostituito. Manutenzione e Pulizia Laminato      Una volta posato, il laminato si mantiene inalterato per molti anni, poiché lo strato di protezione superficiale ne facilita la manutenzione.   Questo rivestimento si può pulire molto facilmente con un normale aspirapolvere, mentre per le macchie semplici è sufficiente un panno umido ben strizzato. Macchie più difficili (smalto, catrame, inchiostro, cenere di sigarette …) necessitano di interventi più decisi con prodotti specifici. Due semplici accortezze:

  • evitare i prodotti a base di ammoniaca che tendono ad opacizzare le superfici;

  • evitare di bagnare troppo la superficie: un eccesso di liquido può provocare infiltrazioni e danneggiare il prodotto.

Formato Parquet

Per il parquet esistono una infinità di formati e denominazioni dei medesimi. Non esiste una classificazione universalmente accettata, ma una abbastanza standard è la seguente:

  • Listello, formato più diffuso 70x500 mm

  • Pistone, formati più diffusi 90x700/1000 mm

  • Plancia, formati più diffusi 120x1000/1400 mm

  • Maxiplancia, formati più diffusi 140/190x1800/2200 mm

  • 2 strip, due strisce di listelli di dimensione ca. 70x300/400 mm incollati su un unico supporto di dimensione ad es. 125x1300 mm

  • 3 strip, tre strisce di listelli di dimensione ca. 70x300/400 mm incollati su un unico supporto di dimensione ad es. 205x2200 mm

  • lamparquet, tipico del massello tradizionale, formato 50/60x300/500

Tipi di Parquet

Il parquet è un pavimento in legno utilizzato da secoli per arredare e rendere più confortevoli gli ambienti delle abitazioni soprattutto perché, provenendo dalla lavorazione di essenze disponibili in natura, ogni PARQUET E’ UNICO E IRRIPETIBILE. RICORDA: un parquet per essere definito tale deve avere uno strato di usura in legno (quello superiore dove si cammina) di almeno 2,5 mm di spessore. I legni utilizzati per i parquet arrivano da tutti i continenti, appartengono tutti alla categoria dei legni duri, e devono avere anche buone doti di stabilità, mantenendo un'ampia gamma di scelta tra colore, tonalità e venatura: si suddividono in Parqeut CHIARI (ad esempio abete, acero, rovere, faggio…), Parquet BRUNI (iroko, teak, olivo, noce, acacia..), Parquet ROSSI (ciliegio, doussié, merbau…) e Parquet SCURI (wengé, jatoba, kosipo…). Esistono fondamentalmente tre tipologie di PARQUET per abitazione:

  • PARQUET TRADIZIONALE: è formato integralmente da legno ed è venduto grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e assolutamente prima di essere calpestato.  Proprio a causa dei costi e dei lunghi tempi necessari per posa, levigatura e verniciatura che obbligano ad attendere anche fino a quaranta giorni prima di utilizzare il pavimento, questa tipologia di parquet ha perso progressivamente quote di mercato a favore del parquet prefinito. Oggi il parquet tradizionale in Italia rappresenta ca. il 35% del mercato contro un 65% del prefinito.

  • PARQUET PREFINITO MULTISTRATO: Il prefinito multistrato rappresenta oggi la più diffusa ed importante tipologia di pavimenti in legno. Il prefinito multistrato è costituito da più strati, anche di legno diverso, dove lo strato superficiale in legno pregiato (essenza) deve essere di almeno 2,5 mm di spessore, e viene levigato e verniciato in fase di produzione. Gli strati possono essere due, se oltre all’essenza è presente il solo supporto in legno meno pregiato che integra il sistema di fissaggio delle aste, oppure tre se esiste anche il controbilanciamento, il cui scopo è quello di assicurare una migliore stabilità evitando le deformazioni dovute al passare del tempo. Le giunture sono calibrate per garantire complanarità tra i vari listoni di parquet con incastri che rendono il supporto perfetto per la posa in opera.  Numerosi i vantaggi che hanno decretato il successo di questo tipo di parquet  o essendo pre-levigato e verniciato in fase di produzione non necessita di lavorazioni successiva alla posa, può essere quindi messo in opera rapidamente ed è calpestabile in 24 ore dalla posa. 

    • non da trascurare è anche l’assenza di odori, vapori e polveri che si sprigionano invece durante levigatura e verniciatura in opera.

    • grazie alla verniciatura industriale è possibile dare fino a 6-7 mani di vernice, assicurando così maggiore resistenza e durata nel tempo rispetto al parquet tradizionale.

    • l’esistenza dei tre strati di legno incollati con le fibre in direzioni diverse fa sì che si compensino tra di loro le naturali tensioni del legno: ciò rende possibile la produzione di tavole di grandi dimensioni (maxiplance) larghe 20 cm e lunghe 2 metri o più senza incorrere nei problemi di curvatura o rigonfiamenti che si potrebbero avere con un parquet tradizionale delle stesse dimensioni.

    • consente una posa facile (se siete appassionati del fai da te potete provarci da soli!!) e veloce anche in sovrapposizione ed è quindi la soluzione ideale anche per le ristrutturazioni

    • il costo della posa è nettamente inferiore a quello del parquet tradizionale (ca. 10 EUR/mq in meno)

  • PARQUET PREFINITO MASSELLO: Un buon compromesso tra parquet tradizionale e parquet prefinito multistrato è rappresentato dal parquet prefinito massello che sta riportando un successo crescente negli ultimi tempi. In questo caso il legno massello viene levigato e verniciato in fabbrica. Ha il fascino del legno massello, ma presenta alcuni dei vantaggi del prefinito: qualità delle vernici, tempi di posa abbastanza brevi, costi di posa più bassi del tradizionale.

Posa Parquet

Mentre il parquet tradizionale richiede sempre l’incollaggio (addirittura l’inchiodatura se di spessore 22mm o superiore), il parquet prefinito consente due tipi di posa:

  • POSA CON COLLA: Il sistema più usato per la posa in opera delle pavimentazioni di legno è rappresentato dalla “posa incollata”. In questo caso il pavimento di legno viene incollato ad un sottofondo di cemento con idonei collanti. Il fondo deve essere perfettamente asciutto e non deve presentare tracce di umidità (umidità < 2%) che finirebbero per danneggiare il parquet. In questo caso con una spatola a denti triangolari si stende la colla cercando di dosarne bene la quantità onde evitare che la colla in esubero crei delle imperfezioni. Lungo il perimetro della stanza deve essere lasciato uno spazio (giunto) di circa un centimetro, ove verrà sistemato il battiscopa, onde consentire le normali dilazioni del pavimento di legno.

  • POSA FLOTTANTE: nella posa flottante i listelli di parquet vengono incastrati con una combinazione classica di 'maschio-femmina' o con i vari sistemi di incastro automatico che i singoli produttori hanno sviluppato. Lo strato di parquet viene isolato dal massetto o dal pavimento sottostante con un foglio di polietilene espanso a cellule chiuse. Questo strato isolante aiuta a limitare la risalita di umidità, attenua i rumori del calpestio e minimizza i difetti di posa. Tra i vantaggi di questa montatura vi sono: la possibilità di recuperare i listelli di legno per un futuro pavimento in un altro locale; la velocità di posa e di utilizzo (subito calpestabile); la economicità di montaggio (ca. 10 EUR/mq in meno della posa tradizionale). La posa flottante è normalmente possibile solo per i parquet prefiniti. Anche per la posa flottante occorre lasciare un giunto perimetrale di circa 10/12 mm.

PARQUET E RISCALDAMENTO A PAVIMENTO Sia la posa flottante che la posa incollata sono in generale compatibili con i riscaldamenti a pavimento a bassa temperatura. La posa flottante costituisce però una barriera alla trasmissione del calore più elevata rispetto alla posa incollata, per cui, al fine di non penalizzare le rese del sistema di riscaldamento/condizionamento la si consiglia soprattutto per pavimenti di spessore non più alto di 10 mm. Vi sono poi essenze sconsigliate, come ad esempio il faggio, in quanto tendono più di altre a fessurare col riscaldamento a pavimento. Occorre in ogni caso informarsi presso il rivenditore sulla idoneità del singolo parquet alla posa su pavimenti riscaldanti.

Manutenzione Parquet

La manutenzione di tutti i tipi di parquet è molto semplice. Il parquet infatti non richiede particolari cure, essendo un tipo di pavimentazione tutto sommato resistente nel tempo. Fondamentalmente, a parte la cosiddetta pulizia a secco (lucidatura e spolveratura), per una pulizia più accurata basta utilizzare uno straccio appena umido (uno straccio bagnato danneggerebbe infatti il legno). Questo tipo di pulizia, alternato ad una lucidatura anche senza l’impiego di prodotti particolari, è sufficiente a garantire igiene e conservazione nel tempo. In una pavimentazione a parquet ciò che deperisce nel tempo è lo strato superiore di vernice. Normalmente nelle aree di usura maggiore la vernice tende a danneggiarsi dopo 6-8 anni. In questo caso il parchettista interviene togliendo lo strato usurato e riverniciando a nuovo il pavimento. Nel caso il danno sia maggiore, sarà maggiore anche lo strato da rimuovere (circa 0,2-0,3 mm). Dopo queste operazioni normalmente il parquet ritorna come nuovo. Un vantaggio delle pavimentazioni in legno è che se adeguatamente trattate e se sottoposte ad una periodica manutenzione sono virtualmente indistruttibili. Solo straordinariamente si effettua la rilamatura, ovvero una rilevigatura da effettuarsi solo dopo 10-15 anni; l’intervento può essere fatto fino a 7-8 volte sul parquet tradizionale, fino a 2-3 volte con il parquet prefinito. Alle singole fissurazioni e crepe che si possono produrre si pone rimedio con la stuccatura. Nel caso di piccoli graffi è invece sufficiente la riverniciatura. Alcuni accorgimenti da tenere in considerazione possono essere:

  • Utilizzare uno zerbino all’ingresso in modo da evitare di portare sul pavimento sassolini e sporco.

  • Pulire periodicamente con un aspirapolvere o con scope a frange in modo da rimuovere la polvere che si deposita giornalmente.

  • Usare periodicamente uno straccio inumidito ed impiegare solo detergente per pavimenti non schiumoso.

  • Effettuare periodicamente un trattamento con specifici prodotti protettivi.

  • Utilizzare sempre dei feltrini sotto le gambe delle sedie.

  • Mantenere il tasso di umidità al 40-50% con una temperatura di 20°C – il legno si ritira quando l’aria è secca e si dilata quando l’aria è umida. Nel periodo invernale quando i caloriferi sono accesi si possono pertanto verificarsi delle fenditure che possono essere evitate mantenendo una temperatura il più possibile costante e senza sbalzi termici.

Piastrelle smaltate e non smaltate

Le piastrelle si suddividono in SMALTATE e NON SMALTATE a seconda che esse siano dotate o meno uno strato di rivestimento vetroso detto SMALTO. La funzione dello smalto, oltre a quella decorativa, è essenzialmente quella di IMPERMEABILIZZARE la piastrella e di regola sono smaltati i rivestimenti (bagni e cucine). A seconda di quando viene applicato lo smalto e di quante cotture subisce l'impasto ceramico, la piastrella si dice MONOCOTTURA (smalto applicato dopo la pressatura e prima della cottura, in modo che impasto e smalto siano cotti in un unica soluzione) oppure BICOTTURA (prima cottura dell'impasto, applicazione dello smalto e seconda cottura). Contrariamente a quanto si crede, qualitativamente una buona MONOCOTTURA è esattamente identica ad una buona BICOTTURA, facendo risparmiare un passaggio quindi tempo e soprattutto costi. A partire dagli ultimi 20 anni, la gran parte della ceramica venduta in Italia è GRES PORCELLANATO, un materiale ottenuto attraverso la cottura a temperature molto più elevate di una normale monocottura (1250° rispetto alla monocottura che prevede temperature comprese tra 900° e 1100°) La possibilità di utilizzare forni che raggiungono queste elevatissime temperature consente l'utilizzo di materie prime (argille, quarzi...) di migliore qualità, donando alla piastrella maggiore compattezza e soprattutto un grado di porosità (assorbimento d'acqua) bassissimo (<= 0,5%). Le norme vigenti sulle piastrelle di ceramica (norme mondiali UNI EN ISO) usano una speciale classificazione e denominazione, che si basa su due soli parametri (assorbimento d'acqua e il metodo di formatura) Tutte le piastrelle commercializzate nell'Unione Europea devono obbligatoriamente recare sull'imballo il marchio CE.

Tipi di Piastrelle

Le principali tipologie di piastrelle disponibili sul mercato sono:

  • MONOCOTTURA: Si tratta di piastrelle smaltate, formate per pressatura, che subiscono un solo processo di cottura (supporto e smalto contemporaneamente). Idonee soprattutto per la pavimentazione interna e, se a basso assorbimento d’acqua, esterna.

  • BICOTTURA: Sono piastrelle che vengono prodotte con doppia cottura, la prima per il supporto e la seconda per lo smalto. Avendo una superficie brillante e di particolare pregio ma delicata per le pavimentazioni, vengono usate prevalentemente come rivestimento.

  • PASTA BIANCA E PASTA ROSSA: Soprattutto per le piastrelle in bicottura si distingue tra pasta bianca se il supporto è bianco e pasta rossa se è rosso. In generale la pasta bianca è considerata di qualità più alta della pasta rossa.

  • MAIOLICA: Prodotto tipicamente italiano, viene impiegata soprattutto per il rivestimento delle pareti interne. Ha una buona resistenza meccanica e una porosità che varia dal 10% al 25% che la rende inadatta per l'utilizzo a pavimento.

  • GRES ROSSO: Piastrelle non smaltate, formate per pressatura, dal supporto rosso e compatto. E’ un prodotto quasi scomparso, che si utilizzava in ambito residenziale soprattutto per balconi e garage oppure in ambito industriale.

  • GRES PORCELLANATO: Sono piastrelle con supporto chiaro o colorato, ottenute per pressatura. Si tratta di piastrelle estremamente compatte e caratterizzate da porosità quasi nulla. Le ottime caratteristiche tecniche ne hanno decretato grande diffusione per tutti i campi di utilizzo. Il gres porcellanato può essere smaltato o non smaltato (naturale), colorato in massa o a supporto non colorato. Per il gres sono possibili e frequenti anche successive lavorazioni quali: levigatura, lappatura, rettifica, allo scopo di raggiungere particolari aspetti estetici.

  • COTTO: E’ un materiale dal supporto rosso e poroso, non smaltato, ottenuto per estrusione.

  • TERZO E QUARTO FUOCO: Piastrelle con decorazioni eseguite a strati successivi per le quali sono necessarie tre o quattro progressive cotture a temperature inferiori.   

Formato e Spessore della Piastrella

Le forme più diffuse sono il quadrato e il rettangolo (in rari casi è possibile incontrare anche forme differenti). Le dimensioni variano dai pochi centimetri delle tessere dei mosaici ai 60 e oltre di lato. Lo spessore è variabile: mediamente è 8/10 mm, mentre per utilizzi particolari si può arrivare anche a superare i 2 cm. Recentemente sono state introdotte piastrelle sottilissime, fino a 3 mm di spessore.

Superficie della Piastrella

Le piastrelle possono avere superficie smaltata o non smaltata. Le piastrelle smaltate hanno il materiale di supporto ricoperto da un sottile strato di materiale vetroso, quelle non smaltate non presentano nessuna differenza tra superficie e supporto. Esistono smalti di ogni tipo e gli effetti estetici che conferiscono alle piastrelle sono i più vari. Le piastrelle non smaltate possono d’altra parte essere sottoposte a trattamenti particolari che ne modificano l’aspetto, possiamo infatti trovare piastrelle levigate (effetto lucido omogeneo), piastrelle semilevigate (effetto “mosso”) e piastrelle lappate (effetto “vissuto).

Il supporto della Piastrella

Il supporto è il corpo stesso della piastrella, nelle superfici smaltate il supporto è ricoperto dallo smalto. L’impasto che costituisce le piastrelle può assumere la forma finale mediante due processi differenti: pressatura (le materie prime sono polverose e vengono compattate per mezzo di presse ad alta pressione) o estrusione (la forma finale è ottenuta facendo passare l’impasto più morbido dentro speciali orifizi). Il supporto può essere poroso o compatto, non è possibile verificare ad occhio nudo ma è importante sapere che un supporto compatto sarà più resistente all’assorbimento d’acqua. A seconda delle materie prime utilizzate nell’impasto, il supporto può assumere una grande varietà di colori: pasta rossa, pasta bianca, colorati.

Caratteristiche Tecniche delle Piastrelle - Classificazione delle Piastrelle

Le piastrelle hanno caratteristiche tecniche ben precise la cui misurazione, codificata da norma nazionali ed internazionali, contribuisce alla definizione delle varie categorie di piastrelle secondo la loro destinazione d’uso. Le caratteristiche tecniche più rilevanti ai fini dell'acquisto di una piastrella sono:

  • La scelta delle piastrelle

    (classificazione in base ai difetti)

Le piastrelle, essendo realizzate con materiali naturali (argille e altri componenti) e sottoposte ad un processo fisico come la cottura, possono per definizione avere variazioni di colore o forma causate da vari fattori quali l’umidità dell’aria, la temperatura del forno.. Per questo motivo prima di essere inscatolate è indispensabile sottoporre le piastrelle a controlli accurati con l’obiettivo di classificarle per gruppi omogenei. Per prima cosa si effettua una classificazione dei materiali in base ai difetti: 1° scelta (piastrella perfetta), scelta commerciale, 2° scelta, 3° scelta (piastrelle che presentano difetti vistosi come le sbeccature). Vengono poi definiti il calibro e il tono.

  • il calibro della piastrella indica con precisione millimetrica la misura effettiva della piastrella (misura che entro limiti definiti dalla normativa può differire dalla misura nominale).

  • il tono della piastrella indica il lotto di produzione omogeneo per colore.   

  • Assorbimento d'Acqua

    (misura la porosità della piastrella)

L’assorbimento d’acqua è una misura convenzionale della porosità della piastrella e si valuta sostanzialmente per classificare le piastrelle finite rispetto a criteri identificati per le singole destinazioni d’uso (interni, esterni …) Unitamente al metodo di formatura (pressatura o estrusione) è uno dei parametri che classificano le piastrelle: tale classificazione deve essere riportata per legge sugli imballi. La misurazione, codificata a livello internazionale, prevede di esprimere la porosità come percentuale in peso di acqua assorbita in condizioni prefissate. Le categorie che si determinano per le piastrelle pressate sono: GRUPPO BIa,  piastrelle pressate con assorbimento <0,5%, comunemente dette gres porcellanato  GRUPPO BIb piastrelle pressate con assorbimento compreso fra 0,5% e 3% GRUPPO BIIa piastrelle pressate con assorbimento compreso fra 3% e 6% GRUPPO BIIb piastrelle pressate con assorbimento compreso fra 6% e 10% GRUPPO III piastrelle pressate con assorbimento maggiore di 10%. Da ricordare: l’assorbimento d’acqua classifica le piastrelle quindi non dà un giudizio sulla buona o cattiva qualità della piastrella ma è una utile indicazione per determinare la destinazione d’uso più appropriata. In particolare: Gruppo BIa (gres porcellanato): è il prodotto principale per i pavimenti, sia interni che esterni; viene in misura crescente utilizzato anche da rivestimento di pareti. Gruppo BIb (monocottura ingeliva): viene usata per pavimenti interni e in misura minore esterni (per questi si consiglia sempre più di utilizzare il gres porcellanato) Gruppo BIIa (monocottura non ingeliva): prodotto per pavimenti interni Gruppo BIIb: prevalentemente prodotti da rivestimento   Gruppo BIII: prevalentemente prodotti da rivestimento.  

  • Resistenza alla Abrasione

    (destinazione d'uso delle piastrelle)

La resistenza alla abrasione è la resistenza che la superficie della piastrella oppone all’usura determinata dal contatto con i vari materiali quali le suole delle calzature in una abitazione o in un ufficio ma anche mobili, sedie, carrelli ed altri veicoli e perfino le stesse attività di pulizia con strofinacci, scope, detersivi in polvere. Gli effetti della abrasione possono essere di due tipi:

  • asportazione e consumo della superficie della piastrella

  • alterazione delle caratteristiche estetiche, con variazione di colore e perdita di brillantezza.

Va sottolineato il fatto che, aldilà degli effetti estetici immediati, la perdita di materiale causata della abrasione ha come conseguenza un certo indebolimento strutturale della superficie e la comparsa di porosità e piccole fessure che espongono la piastrella allo sporco e all’umidità. La misura della resistenza alla abrasione viene fatta in laboratorio e per quanto concerne le piastrelle smaltate risulta in una loro assegnazione ad una classe di resistenza all’abrasione indicata dal valore crescente dell’indice PEI, da un minimo di 0 per le piastrelle meno resistenti ad un massimo di 5 per quello più resistenti. Da ricordare: una piastrella in classe PEI 0 non è qualitativamente inferiore ad una in classe PEI V: semplicemente la loro destinazione d’uso sarà differente. Nel primo caso l’utilizzo della piastrella come pavimentazione è ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO, nel secondo caso queste piastrelle saranno ideali per un traffico pedonale intenso con sporco abrasivo. In particolare a secondo del PEI si consigliano i seguenti usi: PEI 0, si sconsiglia l’uso a pavimento PEI 1: aree soggette a basso calpestio, solo con scarpe a suola morbida o piedi nudi (ad es. bagni e camere da letto in edifici residenziali, senza accesso diretto dall’esterno) PEI 2: aree soggette a calpestio solo con scarpe pulite o poco sporche (ad es. stanze zona giorno di abitazioni private ad eccezione di cucine, ingressi ed altre stanze ad alto traffico o di immediato accesso dall’esterno) PEI 3: possibile un uso a pavimento in tutta la casa PEI 4: può essere utilizzata in tutti gli ambienti domestici e commerciali normali PEI 5: può essere utilizzata in tutti gli ambienti, compreso il commerciale pesante (centri commerciali, sale di aeroporti, ingressi di hotel etc.). Per usi particolarmente intensi (ad es. ambienti con passaggio di carrelli o altri mezzi, garages etc) si consiglia di utilizzare piastrelle in gres porcellanato non smaltato.  

  • Resistenza allo Scivolamento

    (attenzione alla sicurezza)

La resistenza allo scivolamento è una caratteristica che coinvolge la sicurezza e la salute degli utilizzatori della pavimentazione, perché pavimenti scivolosi sono potenziali cause di infortuni anche gravi: è per questo motivo che tale caratteristica riveste un ruolo molto importante in sede di progettazione di edifici a destinazione pubblica (uffici, ristoranti…) o industriale. I coefficienti di scivolosità indicati dal valore "R” classificano i prodotti secondo le esigenze specifiche delle destinazioni d'uso, indicate secondo un ordine crescente di pericolosità, con riferimento soprattutto agli ambienti industriali e commerciali. I valori vanno da R9 per i materiali che hanno superato il primo livello del test fino a R13, indicati per particolari lavorazioni industriali. In generale nella scelta di una piastrella per utilizzo residenziale si può considerare come criterio orientativo di utilizzare piastrelle che siano R9 per tutti i pavimenti interni e R10 o R11 per gli esterni.